Grafomotricità: dal corpo al quaderno divertendosi.

Grafomotricità: dal corpo al quaderno divertendosi.

Giocare con il corpo per imparare a scrivere divertendosi.

Grafomotricità e il gioco della scrittura.

 

 

 

La grafomotricità è la pratica di tutte quelle abilità motorie che concorrono a dare ai bambini i giusti strumenti per iniziare a tracciare segni grafici intenzionali, quei segni che con il tempo diventeranno scrittura.

 

All’ultimo anno della scuola dell’infanzia, solitamente si propongono ai bambini e alle bambine esercizi di scrittura, che vanno dall’imparare a scrivere il proprio nome, al ripercorrere tracce grafiche precostituite come i percorsi con i puntini, fino ad arrivare alla riproduzione grafica delle lettere dell’alfabeto e dei numeri.

 

Tutte queste attività possono essere affrontate in modo diverso, ma i passaggi necessari perché i bambini possano sperimentare serenamente il primo approccio alla scrittura, sono quelli che li portano a vivere prima con il corpo la direzionalità e il movimento e che usano il gioco e il divertimento come metodologia.

 

L’utilizzo di un quadernone li abitua a servirsi di uno strumento che useranno quotidianamente negli anni a venire e quando i bambini e le bambine affrontano per la prima volta le sue pagine, con segni grafici da riprodurre, ci sono alcuni aspetti che hanno un’importanza decisiva nella riuscita o nel fallimento di questa esperienza.

 

Questi aspetti sono la fatica e la noia.

 

 

 

Aiutare i bambini nella scrittura evitando la noia e la fatica.

 

 

 

La fatica può e deve essere sperimentata come necessaria, per passare ai livelli successivi del grande gioco della scrittura; io la presento ai miei bambini e bambine come una compagna che ci aiuta a costruire dei bellissimi muscoli, una cosa però va tenuta presente con grande attenzione ed è il fatto che la fatica vissuta da soli, isola e fa sentire inadeguati.

 

E’ importante quindi, quando si comincia a proporre ai bambini un’attività di questo tipo, fare i primi passi insieme, procedendo per quanto possibile di pari passo.

Questo fa sentire tutti sullo stesso piano con le stesse fatiche, difficoltà e possibilità e li aiuta a percepirsi come un gruppo capace di lavorare insieme e con uno stesso obiettivo.

 

E’ certo che i bambini e le bambine sono diversi e chiaro che qualcuno sarà più rapido nell’esecuzione e troverà più facile lavorare su quanto proposto, mentre qualcun altro invece avrà qualche difficoltà, ma all’inizio è molto importante far sentire ai bambini che hanno tutti la possibilità di giocarsi in modo positivo dentro l’esperienza dello “scrivere”.

 

Tra loro ci saranno sicuramente bambini con un disturbo specifico dell’apprendimento come disgrafia, dislessia o discalculia e potranno sentire e vivere le prime difficoltà, ciò che conta è osservare ciascuno con grande attenzione e sostenere le prime fatiche senza rimarcarle con troppa enfasi.

 

L’altro aspetto di cui tenere conto è la noia, ripetere una serie di movimenti sul quaderno senza comprenderne il senso e il significato, può risultare per i bambini e le bambine demotivante e noioso.

 

Nella scuola dell’infanzia questa difficoltà non dovrebbe insorgere perché può essere facilmente evitata proponendo ai bambini di giocare con il corpo, prima di svolgere l’attività a tavolino.

Le proposte che si possono fare sono varie e tutte aiutano a sperimentare la direzionalità sinistra/destra, alto/basso e a riprodurre i movimenti grafici come quelli ondulati, tratteggiati, spezzati a zigzag e così via.

 

 

 

 

 

Scrivere da dove cominciare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il primo passo per favorire un buon approccio alla scrittura nei bambini di cinque anni è quello di aver fatto in precedenza un grande lavoro per potenziare lo sviluppo della muscolatura della mano.

 

Attività manipolative con paste da modellare, farine e materiali naturali, attività di prensione con pinze, palette e materiali come fagioli o ceci, attività di travaso con liquidi e fluidi, sono i presupposti per costruire una buona capacità di prensione e di utilizzo della mano e delle dita.

 

Il metodo Montessori ci viene in aiuto in questo e ci ispira a proporre ai bambini tantissime attività manipolative, puoi trovare numerosi spunti per lavorare in questa direzione sui seguenti articoli:

5 trucchi Montessori per insegnantimigliorare l'impugnatura costruendo una scatola montessoriana.

 

Una volta fatto questo primo passaggio e aver quindi esercitato l’uso delle mani e consolidato la coordinazione oculo manuale, si avrà tutto lo spazio per passare alla grafomotricità vera e propria.

 

 

 

Grafomotricità e movimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I movimenti coinvolti nel processo di scrittura sono movimenti fini, di coordinazione oculo-manuale e implicano un’intenzionalità ed un controllo che si acquistano generalmente poco alla volta, con la pratica e l’esercizio.

 

In questo processo la motivazione svolge un ruolo cruciale e determinante, ne sono un esempio tutti quei bambini e bambine precoci, con caratteristiche di alto potenziale cognitivo o di plusdotazione, che imparano a scrivere in autonomia talvolta anche a due/tre anni.

 

Per questi bambini il piacere di scoprire il codice scritto e di imparare a padroneggiarlo è tale, che provano e riprovano a tracciare segni e simboli, fino a raggiungere il risultato desiderato che è riuscire a controllare il movimento.

 

Per sostenere la motivazione ad apprendere di tutti i bambini e le bambine, sono quindi da evitare esercizi noiosi e ripetitivi che tolgono motivazione, in favore di attività motorie più divertenti e mirate, che li aiutino ad acquisire la padronanza dei movimenti necessaria per controllare occhio, mano e pensiero.

 

 

 

Grafomotricità: attività concrete.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per lavorare sulla grafomotricità devi immaginare di far riprodurre ai bambini con il corpo, i tratti grafici, prima di chiedere loro di eseguirli sul quaderno.

 

Può sembrare complicato ma richiede solo un po' di pratica e di creatività.

 

Si parte dal gioco, trasformando il pavimento in un foglio di grandi dimensioni su cui muoversi secondo le indicazioni date.

 

Sul pavimento possono essere tracciate con il nastro adesivo diverse linee: curve, spezzate, tratteggiate, continue e così via, si chiederà poi ai bambini di percorrerle con andature diverse, saltando, strisciando, camminando.

 

Fatto questo, dopo un tempo congruo, si passerà a riprodurre le stesse linee, graficamente sul quaderno secondo il percorso stabilito dall’adulto.

 

In questa attività la direzionalità è molto importante: alto/basso, sinistra/destra, pieno/vuoto, sono tutti concetti che vanno esplorati e gradualmente introdotti, per favorire la padronanza dello spazio foglio e l’utilizzo corretto delle righe e dei quadretti.

 

Un’altra idea semplice ma efficace è quella di servirsi delle mattonelle del pavimento, delimitando con il nastro adesivo una porzione di spazio rettangolare e chiedendo ai bambini di immaginare che questa sia il foglio del loro quadernone molto ingrandito.

 

Dentro quello spazio ben definito e delimitato, si possono sperimentare con il corpo le diverse direzioni: si possono saltare quadretti o intere righe, proprio come si farebbe sul quaderno, ci si può muovere da sinistra a destra e dall’alto in basso, proprio come quando si scrive.

 

Saltare alternando le mattonelle, aiuta i bambini a comprendere come lasciare lo spazio necessario tra i segni grafici, per esempio: salta due quadretti e metti i cubi su tre, questo gioco li induce a riflettere sugli spazi e sull’unione di più lettere per formare le parole.

 

 

 

L’uso del quadernone alla scuola dell’infanzia.

 

 

 

Una volta giocato a riprodurre con il corpo i segni grafici, si passa all’attività a tavolino vera e propria, che viene vissuta dai bambini e dalle bambine come una proposta seria e sfidante: sono molto contenti di procedere nel loro cammino di apprendimento e vivono questo momento con aspettative alte.

 

Questo è il momento giusto per rimarcare come gestire correttamente gli strumenti a loro disposizione: matita, temperino, gomma, postura, impugnatura e naturalmente quaderno.

 

Quelli con i quadretti da un centimetro sono i più adatti a questa attività e insegnare ai bambini come gestirli non è affatto banale, per loro è la prima volta e faticano anche a trovare la pagina in cui scrivere, ma con un po' di esercizio, di pazienza e di cura, tutti pian piano prendono confidenza e sicurezza.

 

Per riportare gli esercizi svolti con il corpo sulla carta, dovrai predisporre sulle pagine i tratti da riprodurre, per permettere poi ai bambini di ripassarli prima e tracciarli poi in totale autonomia.

 

Tutte queste attività possono richiedere mesi di lavoro e vanno quindi modulate per evitare che diventino pesanti per i bambini ma, allo stesso tempo, danno loro sicurezza e autonomia, perché permettono di sperimentare punti di forza e fatiche e di sentirsi un po' più grandi.

 

Sulle attività di pregrafismo leggi anche: pregrafismo e grafomotricità alla scuola dell'infanzia e pregrafismo senza noia.

 

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                                                                                                                                                                              Designed by Freepik

Cristina Vitali
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