Condurre i momenti di gioco libero in una sezione di scuola dell'infanzia. Divertimento e regole.

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Ho avuto la grande fortuna di iniziare il mio percorso di insegnante in una scuola paritaria in cui lavoravano gomito a gomito, suore anziane e giovani maestre. La lunga esperienza di vita e di lavoro, accanto all’entusiasmo e alla vitalità dei vent’anni.

 

In quel periodo credo di aver ricevuto il meglio, in termini di stimoli, da tutte le persone che lavoravano con me.

Da loro mi è stata insegnata una semplice routine che mi sono portata dietro felicemente per tutti questi anni: nello spazio di una mattinata o di un pomeriggio, si propone un’attività, la si svolge con cura e poi si lascia ai bambini il tempo per giocare insieme liberamente.

 

Il tempo del gioco a scuola non è tempo perso!

 

 

A scuola, è vero, esistono Momenti morti, ma il tempo riservato al gioco, non è e non deve essere ritenuto, tempo perso! E’ tempo dedicato alla relazione, all’incontro con l’altro, alla scoperta dei propri limiti, alla costruzione di innumerevoli capacità e per questo non deve essere relegato ai momenti in cui non c'è altro da fare.

 

La capacità di contrattazione, la mediazione dei conflitti, la cooperazione, la condivisione, la comprensione (anche linguistica ma non solo), la socializzazione del linguaggio, la strutturazione dell’identità in relazione agli altri e tanto altro, non nascono perchè l'adulto instilla questi concetti nei bambini e nelle bambine, ma nascono quando i bimbi hanno la possibilità di interagire liberamente.

Nei gruppi dove questo spazio viene a mancare o è fortemente ridotto, sale vertiginosamente il livello dei conflitti e si osservano bambini e bambine, anche molto capaci, ma frustrati e fortemente limitati dal punto di vista relazionale.

 

 

Cosa si intende per gioco libero e perchè per i bambini e le bambine è un lavoro serio.

 

 

Il gioco libero è quel momento in cui ai bambini e alle bambine  è concesso di scegliere liberamente a che gioco giocare, con quali materiali farlo e insieme a chi decidere di giocare.

 

Nei momenti di gioco libero capiterà di vedere bambini che giocano in diversi modi: alcuni scelgono il gioco solitario e quindi di giocare da soli, altri che scelgono il gioco collettivo e quindi di organizzarsi in gruppi a seconda del materiale utilizzato o più spesso del gruppo di amici che sta giocando, altri ancora che praticano il gioco parallelo, giocando cioè vicini ad altri bambini ma senza interagire.

 

Ad un osservatore esterno, il momento del gioco libero in sezione, può apparire un caotico sovrapporsi di giocattoli e bambini, confusamente mescolati, ma in realtà un occhio attento ed allenato, riuscirà a scorgere con chiarezza le diverse dinamiche e tutta l’energia positiva che le caratterizza.

 

Solo in quei momenti all’insegnante è dato di osservare non solo i bambini e le bambine, ma anche il loro modo di collocarsi all’interno del gruppo e come le relazioni possano essere fluide o rigidamente strutturate. Si comprende quindi perchè il gioco vada considerato come un lavoro per i bambini ed un lavoro  molto serio e ben più importante del “lavoretto” per cui a volte si sceglie di tralasciarlo

 

In questi momenti preziosi, in particolare, sono osservabili i seguenti aspetti:

 

Dinamiche relazionali in un gruppo classe di scuola dell'infanzia.

 

 

La capacità cioè dei bambini e delle bambine di incontrarsi e scegliere, in quel momento, di condividere il materiale ludico e le idee, la capacità di intercambiarsi nei diversi ruoli all’interno del gioco simbolico, la capacità di mediare gli inevitabili conflitti in autonomia, senza bisogno cioè dell’intervento dell’adulto come arbitro, la capacità di sperimentare in modo costruttivo e creativo diverse modalità di gioco, la capacità a volte di sperimentare la noia, prima, e di impiegare il tempo in modo creativo, poi.

 

Durante i momenti di gioco libero, il gruppo ci racconta molto di sé e del lavoro educativo che lo ha portato ad essere ciò che è.

 

Osservando loro, diventiamo più consapevoli dell’efficacia delle nostre azioni, e possiamo verificare e riconsiderare gli obiettivi da perseguire.

 

La costruzione di relazioni positive tra i bambini e le bambine, non avviene perché l’adulto media o si pone come arbitro, avviene perché è stata data loro la possibilità di mettersi alla prova e di cimentarsi in modo serio nelle relazioni e ciò avviene soprattutto nei momenti di gioco libero.

 

Le dinamiche individuali nei momenti di gioco libero.

 

 

Un altro aspetto che, potentemente, viene alla luce nei momenti di gioco sono le dinamiche individuali.

 

Capita di farsi un’idea di un bambino o di una bambina e di scoprire poi, grazie all’osservazione del suo stare nel gruppo, che ciò che si era considerato è del tutto sbagliato.

 

E’ nel gioco libero che ciascuno esprime sé stesso in modo naturale, senza filtri e condizionamenti. Vengono alla luce i punti di forza, le debolezze, i periodi no, le paure, la fantasia e la creatività.

 

In tal senso, quando in un bambino si evidenziano difficoltà e fatiche, può essere utile svolgere un’osservazione sistematica anche durante i momenti di gioco libero. Questa attività è preziosa per documentare non solo i comportamenti problematic,i ma anche una loro positiva evoluzione.

 

Durante lo svolgimento di un'osservazione sistematica è bene essere in due: una delle insegnanti condurrà il gruppo, mentre l’altra annoterà scrupolosamente, su un foglio, tutte le azioni che il bambino o bambina osservato, compirà in un dato tempo.

 

Al termine, le insegnanti insieme potranno rileggere con attenzione quanto annotato e fare le loro considerazioni in merito. Questa modalità di lavoro consente di "leggere" meglio e quindi comprendere, alcuni comportamenti e dinamiche dei bambini.

 

 

La regia dell'insegnante durante i momenti di gioco libero:

 

 

Nei momenti dedicati al gioco libero, è importante osservare le dinamiche del gruppo e dei singoli bambini e bambine ma questo non esime l'insegnante da una vigilanza attenta sul contesto generale del gruppo classe.

 

Quando i bambini giocano, spesso mi capita di essere chiamata in causa per dirimere discussioni o scontri per il possesso di un gioco o di un ruolo, ma scelgo di non intervenire e in modo molto pragmatico dico: io non c’entro, non sto giocando con voi, cercate insieme una soluzione.

E’ un modo chiaro per far comprendere che intendo rimanere fuori dalle loro discussioni e permettere così, ai bambini stessi di trovare lo spazio per contrattare e costruire tutte le capacità di cui parlavamo pocanzi.

 

Chiaramente però noi insegnati ci siamo, eccome!

La regia dell'insegnante durante i momenti di gioco libero, consiste nel vigilare sulla sicurezza prima di tutto, sul fatto che il modo di giocare sia rispettoso delle regole della sezione, per esempio non si possa correre in classe, sul fatto che i giocattoli non vengano utilizzati in modo scorretto e pericoloso, sul fatto che i più grandi non coinvolgano i più piccoli nel modo sbagliato ecc.

 

L'insegnante è inoltre una presenza rassicurante per i più piccini e per chi vive un momento di insicurezza o di difficoltà, in tutti questi casi la mediazione è da ritenersi non solo utile ma necessaria.

 

 

Come mettere in ordine i giocattoli dopo il gioco:

 

 

Riordino dei materiali e collaborazione. Questo ultimo aspetto non è scontato, lo sanno bene sia le insegnanti che i genitori, che spesso faticano ad ottenere il fatidico risultato del riordino dei materiali dopo i momenti di gioco.

 

Bisogna dire innanzitutto che riordinare i giocattoli è un obiettivo su cui è necessario lavorare e che non si improvvisa.

 

Servono tempo ed energie per insegnare ai bambini e alle bambine l’importanza del riordino e il benessere che ci dona vivere in un ambiente sgombro, in cui riusciamo a trovare tutto ciò che ci serve.

Il primo segreto per aiutare i bambini ad imparare a riordinare i giocattoli è darsi il tempo, non arrivare cioè al momento del riordino con la fretta.

 

Io solitamente avviso i bambini cinque minuti prima, del fatto che è quasi ora di riordinare, così non sono presi alla sprovvista e hanno il tempo di concludere serenamente il gioco.

 

Quando è il momento di rimettere i giocattoli a posto dopo il gioco, li richiamo tutti ad avvicinarsi a me e fornisco loro l’indicazione verbale chiara, sollecitandoli visto che tutti hanno giocato, a riordinare tutti insieme.

Magia? No, in alcuni momenti non funziona proprio. Non tutti i giorni sono uguali e i bambini che a volte trainano questa attività, solitamente i più grandi, possono anche essere i primi a non riordinare.

Pazienza, devo comunque dire che di solito in pochi minuti tutto il materiale ludico è al suo posto.

 

E’ bene non transigere sul fatto che siano loro a riporre correttamente i giochi nei contenitori, e che lo facciano collaborando, perché tutti sono in grado di farlo.

 

Se il momento  del riordino proprio non funziona, è bene porre regole chiare che possano essere d’aiuto.

 

Ricordiamo che qualsiasi regola, per essere riconosciuta come tale, va definita insieme, magari in un momento di conversazione, e va condivisa, il suo valore cioè deve essere riconosciuto da tutti i membri del gruppo e non deve cadere dall’alto. Costanza e pazienza faranno il resto.

 

Un’ ultima cosa: il gioco libero costruisce le amicizie e quando bambini e bambine sono amici tutto acquista forza, l’apprendimento, le relazioni, le esperienze, la gioia e il beneficio di stare a scuola.

 

Sulla conduzione del gruppo leggi di più in L'uso della voce alla scuola dell'infanzia. Strategie comunicative per migliorare il benessere di adulti e bambini.

 

 

                                                                                                                                                    Designed by Freepik

Cristina Vitali
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