Animali a scuola. Cosa insegnano gli animali ai bambini.

Animali a scuola. Cosa insegnano gli animali ai bambini.

La dichiarazione di Cambridge del 7 luglio 2012 afferma che gli animali hanno coscienza e le loro decisioni sono intenzionali. Ma questo, cosa ha a che fare con i bambini?

 

Nei secoli uomo e cane hanno avuto una coevoluzione, nel tempo, l’uomo ha iniziato le selezioni delle varie razze, tutte votate al lavoro e ha consolidato quella relazione di mutuo aiuto, fatta di dare e avere, che ha arricchito entrambe le specie.

L’uomo accudiva il cane e il cane restituiva in qualche modo quanto ricevuto occupandosi delle greggi e di dare l’allarme, all’arrivo di estranei. 

Quanta strada è stata fatta nel corso del tempo e oggi, in moltissime famiglie, la presenza di un cane completa l’organigramma, tanto che molti bambini e bambine quando viene chiesto loro di disegnare la propria famiglia, spesso includono anche i loro pets.

 

 

La scuola e la presenza di animali.

Attività pratiche per coinvolgere bambini e animali. I.A.A. ma non solo.

 

 

La scuola è quel mondo complesso e articolato che tutti conosciamo, in cui trovano casa mille istanze, una di queste è lavorare per il benessere degli alunni, grandi o piccoli che siano, lavorare senz’altro in sicurezza ma arricchendo l’esperienza dello stare a scuola, anche con esperienze di benessere.

 

In questo ci vengono in aiuto in modo meraviglioso gli animali, in particolare i cani che entrano a scuola a pieno titolo negli I.A.A (interventi assistiti con animali) o nelle A.A.A. (attività assistite con animali).

Attività queste che non possono essere assolutamente improvvisate ma anzi, nel caso degli I.A.A. prevedono l’intervento di una vera e propria equipe composta da diverse figure.

Nel corso di questi interventi il cane è sempre accompagnato dal proprio coadiutore, assistito dal veterinario esperto in I.A.A. che si occupa del benessere animale, sia dal punto di vista clinico che da quello emotivo, è necessaria poi la presenza di un responsabile di progetto che coordini le varie figure che interagiscono.

Quando questi esperti entrano in una struttura, che sia essa una realtà educativa o una struttura di tipo assistenziale, si coordinano anche con le diverse figure professionali già presenti, nel caso della scuola insegnanti, pedagogisti e psicologi, per realizzare un progetto che sia non solo valutabile ma anche replicabile.

 

I cani dal canto loro aiutano l’uomo su più fronti e possono vantare diverse specializzazioni, esistono infatti:

Cani per home therapy, che svolgono terapia domiciliare con bambini portatori di particolari bisogni e sono di proprietà della famiglia.

Emotional dog o cane per supporto emotivo, supportano persone con particolari patologie.

Facility dog che supporta persone vittime di reati.

Cane da assistenza che ha compiti specifici di assistenza, questi cani sono coperti da leggi specifiche e possono entrare ovunque, anche volare in aereo insieme ai loro compagni umani.

Esistono poi i cani per I.A.A. che aiutano gruppi composti da più persone e che quindi a pieno titolo entrano in strutture di diverso tipo sia socioassistenziali che educative.

 

Sono quelli che riguardano la scuola più direttamente, perché come dicevamo partecipano a progetti portati avanti non solo per far conoscere e comprendere il mondo animale, ma anche e soprattutto per migliorare il benessere dei singoli e le dinamiche socio-relazionali all’interno delle classi.

 

 

Cani in classe quali benefici apporta la loro presenza.  Benessere dei bambini e benessere animale.

 

 

Ma che cosa è un I.A.A.? si può considerare Pet Terapy o è altro?

 

L’I.A.A. è un intervento svolto da un’equipe di professionisti, la cui fase di progettazione coinvolge, come abbiamo visto, diverse figure ma ciò che è fondamentale sapere è che la stesura di questi progetti parte sempre da una valutazione del contesto e dei bisogni degli utenti.

Quindi quando i cani entrano in una classe di scuola o in una sezione di scuola dell’infanzia o di asilo nido, non lo fanno mai in modo casuale o improvvisato, ma sempre sulla scorta di quanto pianificato dagli esperti insieme al personale della scuola.

 

I bisogni dei singoli bambini e del gruppo nel suo insieme, quindi, sono al centro dell’attività in cui protagonista è il cane che, per sua natura, offre un coinvolgimento emotivo e sensoriale molto forte, apporta benessere, ma nello stesso tempo ha delle esigenze che vanno conosciute, rispettate e soddisfatte dagli utenti, altrimenti il cane non risponde come si vorrebbe, per esempio se i bambini alzano troppo la voce il cane si allontana e già questo insegna molto sulla relazione e sul modo corretto di porsi.

 

Prova ad immaginare un’attività sul bullismo, pensata e gestita magistralmente, per mettere al centro non il bullo ma bensì la vittima: con il cane non funziona il linguaggio violento o prevaricatore ma può invece essere utile un tipo di comunicazione tranquilla.

Cosa potrebbero percepire il bullo, che vede non funzionare la propria modalità comunicativa consueta e deve trovarne un’altra più funzionale per entrare in relazione con il cane?

E come potrebbe sentirsi la vittima, se opportunamente coinvolta e messa in luce come protagonista, con la regia del coadiutore, che avvicina il cane proprio a lei e non ad un altro compagno?

 

E’ evidente come molte delle dinamiche che entrano in gioco in un gruppo classe, vengano ridefinite quando al centro della relazione si pone il cane.

 

 

Attività Assistite con Animali, quali aree di sviluppo vanno ad attivare.

 

 

Protagonisti di queste attività come abbiamo visto sono i cani, opportunamente addestrati da coadiutori a loro volta formati, per svolgere queste specifiche mansioni.

I coadiutori sono coloro che nel corso dell’attività si occupano anche di porre limiti e regole che andranno rispettate dagli utenti e che insegnano e mostrano nel concreto, come approcciarsi correttamente all’animale.

Sono inoltre coloro che vigilano sul benessere del cane e fermano l’intervento se il cane mostra segnali di stress.

Gioco e accudimento sono le due leve che sostengono le diverse attività e coinvolgono diverse aree di sviluppo.

 

Area senso-percettiva.

 

Per cominciare l’aspetto sicuramente più immediato che il cane va ad attivare è quello inerente l’area sensoriale: il suo sguardo, la morbidezza del pelo, il naso bagnato, il suo odore, i suoi versi, tutto concorre ad attivare i cinque sensi e quindi una dimensione molto profonda, legata più agli aspetti istintivi che a quelli razionali.

 

Area socio-emotiva.

 

Altra area profonda e poco razionale è quella riguardante le emozioni, intesa non solo nel senso di quelle dell’utente ma anche di quelle del cane.

Sentire e riconoscere le emozioni che questo incontro ci suscita, ma anche imparare ad osservare e riconoscere quelle dell’animale costituisce un’esperienza forte e coinvolgente.

Pensa a quali emozioni può suscitare questo tipo di attività nei bambini e nelle bambine in una sezione di nido o di scuola dell’infanzia, al loro primo approccio con un cane.

Lo accarezzo, lo nutro, lo porto al guinzaglio, imparo a non spaventarmi, ad accudirlo a lasciare che stia libero senza averne paura.

 

Area del saper fare.

 

Questa area coinvolge più persone e anzi può, a seconda dei gruppi, coinvolgere via via tutti gli utenti.

E’ l’area che vede coinvolte tutte le prassi di accudimento come lo spazzolare con spazzole diverse, il portare la borsa con il necessario, l’accompagnare, l’offrire l’acqua ecc. ma anche preparare il set, cioè la classe e poi magari preparare con i bambini e le bambine un piccolo dono o ricordo della giornata o del percorso.

 

Area delle abilità motorie.

 

Allacciare, slacciare, aprire, svitare tappi, moschettoni, borse, accessori vari, ma anche muoversi e fare esercizio con il cane, per esempio lanciare la pallina, entrare nel tubo o fare lo slalom intorno agli ostacoli insieme al cane.

Area cognitiva.

Conoscere il cane, il suo nome e quello del coadiutore. Imparare a conoscere i suoi bisogni e le sue esigenze sia fisiche che di cura: cosa mangia, cosa beve, cosa gli serve per stare bene, cosa è necessario per curarlo e mantenerlo in salute. Conoscere i diversi tipi di lavoro che un cane può svolgere. Imparare a leggere il linguaggio non verbale del cane. Leggere e ricordare storie sui cani.

 

Area della comunicazione verbale e non verbale.

 

Parlare con il cane, imparare i comandi corretti, disegnarlo, ascoltarlo, imparare a riconoscere e interpretare il suo modo di comunicare, leggere con, per e sul cane.

 

Queste più mille altre attività possono essere svolte ed apprezzate durante gli interventi, facilitate dal fatto che il cane non è mai giudicante ed anzi costituisce un fortissimo fattore di inclusione di ogni tipo di diversità.

I cani sono per loro natura tutti diversi e già questo costituisce un messaggio di inclusione notevole ed immediato.

 

 

Insegnati ed esperti differenza di ruoli e coinvolgimento nelle Attività Assistite con Animali.

 

 

Appare sempre più chiaro come questi interventi siano sicuramente molto stimolanti e non solo vadano progettati in modo coordinato tra scuola ed esperti, ma vadano anche condotti con la presenza costante degli insegnanti.

 

In fase di ideazione e progettazione, sono gli insegnanti che definiscono il punto di partenza, cioè i bisogni da cui nasce il progetto, sono loro che conoscono gli alunni e le loro storie, sono loro che potranno poi riprendere nel lavoro in classe quanto vissuto.

E’ in questo momento che le due realtà, quella della scuola e quella degli esperti, condividono l’analisi dei punti di partenza e gli obiettivi, anche didattici, che dovranno essere specifici, misurabili e realizzabili nei tempi stabiliti.

 

Segue la fase di pianificazione e studio delle varie risorse disponibili: tempi, budget, spazi, personale.

 

La fase di realizzazione vera e propria, prevede i vari incontri dedicati ai bambini.

 

Ogni incontro dovrà prevedere la preparazione del set, cioè dello spazio in cui verranno ospitate le attività ed una fase di accoglienza in cui si potrà dare un ruolo a più alunni scelti ovviamente, non per caso. Qualcuno andrà fisicamente ad accogliere il cane che arriva, ci sarà un incaricato per l’acqua, uno per la ciotola, uno per lo zaino del cane, uno per i materiali, tutti saranno impegnati ad “aiutare” il coadiutore.

Durante l’attività, il coadiutore si occupa del cane e del suo benessere, oltre che dello svolgimento dei vari esercizi, i docenti sono invece chiamati ad occuparsi degli alunni, della vigilanza e del loro coinvolgimento.

Il coadiutore infatti non può essere lasciato solo a gestire l’intera attività e non va inteso come una figura che possa sostituire i docenti.

 

Al termine delle attività poi gli spazi andranno riordinati e anche questa è un’attività di pertinenza della scuola.

L’ultima fase del percorso è quella considerata di chiusura, in cui andrà verificato il livello di raggiungimento degli obiettivi, quali sono stati i punti di forza o debolezza e se l’esperienza sia replicabile in altri contesti.

 

Per brevità mi sono soffermata solo sugli interventi con i cani ma, come già insegnava la vecchia pet terapy, queste attività possono essere svolte con svariate specie animali, ognuna con caratteristiche peculiari e preziose.

 

 

I nostri pet a scuola. Un’esperienza concreta.

 

 

Alcuni dei miei bambini e bambine, il mattino, vengono a scuola accompagnati dai loro cani.

Partendo da questo dato di fatto, è scaturita l’idea di sviluppare il tema degli animali in modo concreto.

Si perché quell’anno lo sfondo integratore del lavoro annuale era costituito dal tema “Animali”, trattato da diversi punti di vista e declinato in molti modi, sviluppato dalle diverse insegnanti con differenti prospettive.

La mia personale prospettiva, dopo un percorso di formazione sulle A.A.A. ha voluto essere quella di consentire ai bambini e alle bambine, un’esperienza quanto più concreta possibile.

Come abbiamo visto introdurre un cane a scuola comporta tutta una serie di valutazioni e considerazioni, soprattutto dal punto di vista della sicurezza e del benessere animale, ma quando uno dei miei bimbi mi ha chiamato alla porta per presentarmi il suo cagnolone, è nata l’idea di offrire ai genitori che lo volessero, la possibilità di presentare i loro cani ai bambini, ne è nata un’esperienza ricca e coinvolgente che ci ha regalato davvero molto.

La nostra scuola ha un grande cancello che ci ha permesso di svolgere questa attività in sicurezza: i bambini, le bambine ed io siamo rimasti all’interno, disposti in modo che tutti potessero vedere ed ascoltare, mentre i genitori si sono posizionati all’esterno insieme ai cuccioli.

Ne sono nate interviste davvero speciali, in cui i bambini hanno rivolto le loro domande ai genitori, i quali hanno presentato i loro animali, raccontando le loro storie, descrivendo i loro bisogni e le loro abitudini, spiegando cosa significhi concretamente vivere con un cane.

Dentro queste conversazioni si sono condensate lezioni di educazione civica, zoologia, scienze, etologia, sono state sviscerate curiosità e create competenze. Insieme bambini e genitori hanno vissuto momenti davvero piacevoli.

La storia che ha catturato di più l’interesse dei bambini e delle bambine e che ha colpito di più la loro sensibilità è stata quella di una cagnolina meticcia, nata con tre sole zampe, quindi una cagnolina con grandi difficoltà ma che ha saputo mostrare ai bambini anche la sua grande resilienza.

 

Si può ben capire come vivere un’esperienza simile, abbia regalato ai bambini molto di più che tante mie parole o lezioni teoriche ed abbia contribuito a strutturare quella conoscenza e quel rispetto degli animali che è in definitiva, rispetto anche di sé, dell’altro e dell’ambiente, oggi così prezioso e mai abbastanza consolidato.

 

 

                                                                                                                                                                              Designed by Freepik

Cristina Vitali
cristina@growinguptogether.blog
Pinterest

© 2024 Maria Cristina Vitali. Tutti i Diritti Riservati.

Powered by GP Informatica

Non sono tanto le cose che possediamo, ad arricchire la nostra vita, quanto le esperienze che condividiamo.

Image