Strategie per l'inserimento alla scuola dell'infanzia. Rendere i bambini più sicuri: cinque cose da fare prima.

autonomia indipendenza libertà

L’inserimento alla scuola dell’infanzia è un momento delicato e bellissimo a cui è possibile arrivare preparati, basta seguire alcune semplici strategie.

Come avviene l'inserimento alla scuola dell'infanzia: il passagio dalla famiglia alla scuola.

 

 

L'inserimento alla scuola dell'infanzia, avviene in modo graduale e progressivo, per facilitare il delicato passaggio dei bambini e delle bambine dal mondo rassicurante del loro nucleo familiare, a quello nuovo e stimolante della scuola. 

Per questo non è scontato dire che quando un genitore accompagna il proprio figlio alla scuola dell’infanzia per la prima volta, è come se affidasse alle insegnanti il centro del suo mondo, perché è questo che i nostri bambini e bambine rappresentano: la parte più bella e di valore della nostra vita e spesso anche della vita di nonni e zii.

 

Attenzione però, quando varcano la soglia della scuola, entrano in un mondo nuovo, fatto di relazioni con nuovi adulti di riferimento e tanti altri bambini e bambine, perfetti sconosciuti, che proprio come il nostro bambino, sono al centro del mondo affettivo della loro famiglia.

 

Forse riuscite già ad intuire di quale enorme ribaltamento di prospettiva stiamo parlando e di quali ostacoli possa trovarsi ad affrontare un bambino in quei momenti.

Cosa significa quindi aiutarli?

 

 

Importanza dell'inserimento alla scuola dell'infanzia: la scoperta dell'altro.

 

 

Quando a casa, in famiglia, un bambino o una bambina esprimono un bisogno, il tempo di soddisfazione dello stesso è davvero minimo. Gli adulti sono quasi sempre a disposizione, per soddisfare nel modo più veloce possibile qualunque richiesta.

 

A scuola la prospettiva è esattamente invertita: oltre ad occuparsi dell’aspetto didattico, l’insegnate deve rispondere alle esigenze di molti bambini e bambine e deve farlo in modo efficace ed attento, vagliando di volta in volta, quali siano le esigenze più importanti da considerare.

 

Spesso mentre un bambino ti chiede di rispiegargli un passaggio del lavoro che non ha capito, un altro piange perché ha perso il pennarello rosa, una ti chiede di rifarle i codini e un piccolo magari ha un rialzo febbrile, oppure non ha fatto a tempo ad andare in bagno e gli altri ti chiamano per dirti che c’è la pipì sul pavimento.

 

Tutto questo per raccontare un momento qualsiasi e non uno di quei momenti davvero critici, in cui ci si trova, tutti insieme, ad affrontare situazioni più impegnative, magari legate a questioni delicate o particolari.

 

L'inserimento alla scuola dell'infanzia è importante perchè offre ai bambini l'occasione di scoprire che a scuola non sono i soli e che le loro istanze e richieste, vanno sempre di pari passo con quelle degli altri. Questo passaggio non è per niente facile per i bambini, ed è un aspetto su cui ci si sofferma sempre troppo poco, anche nel dialogo tra adulti.

Quindi come si possono preparare i bambini e le bambine a stare dentro un contesto complesso e iper stimolante come una sezione di scuola dell’infanzia?

 

 

Cosa serve per iniziare la scuola dell'infanzia? Autonomia e indipendenza due grandi valori da insegnare ai bambini.

 

 

Quando arrivano a scuola i bambini e le bambine, il più delle volte si trovano inseriti in un gruppo eterogeneo, in cui bimbi di due anni e mezzo, tre, quattro e cinque anni, convivono. Non solo.

Nel gruppo convivono anche livelli cognitivi e stili di apprendimento totalmente differenti e spesso, capita di constatate come bambini di due anni e mezzo possano essere più ricchi, sotto molti aspetti, dei compagni più grandi.

 

Cosa serve quindi per iniziare al meglio la scuola dell'infanzia?

Quale competenza è così preziosa da accomunarli tutti e da fare da trampolino per l’acquisizione di molte altre abilità?  

L'autonomia.

 

Immaginate come possa sentirsi il vostro bambino, osservandosi dentro un gruppo di compagni già capaci di fare molte cose? 

Guarderà a loro con ammirazione, ma guarderà anche a sé stesso, chiedendosi: come posso fare a diventare così?

 

Siamo noi adulti a fornire la risposta, insegnando loro fin da quando sono piccoli a fare da soli, con la consapevolezza che il nostro agire può favorire la strutturazione di un’identità positiva.

 

Quando si percepiscono capaci e competenti, infatti, sono loro i primi a gioirne e ad esultare per un risultato ottenuto o per un traguardo raggiunto.

 

Al contrario a volte capita che i genitori si chiedano e ti chiedano: non capisco perché piange quando lo porto a scuola, magari pensando che accada qualcosa di strano.

 

Il più delle volte è questo passaggio davvero cruciale a sfidarli: perché devo fare da solo? Perché mi chiedete questa fatica?

 

Anche questa volta la risposta spetta a noi, ed è ben definita dai tre pilastri che reggono tutto il lavoro alla scuola dell’infanzia: identità, autonomia e competenza.

L’autonomia migliora la mia identità perché mi permette di scoprire le mie competenze, che altrimenti non verrebbero mai alla luce. Più autonomia, più competenze, migliore identità, maggiore autonomia e così via, in una sorta di circolo virtuoso che ci è chiesto di alimentare.

Quindi quali sono le piccole cose che un bambino o una bambina di due anni e mezzo può provare a fare prima del suo ingresso alla scuola dell’infanzia, per essere facilitato?

 

 

Cinque abilità da acquisire in anticipo, per arrivare preparati alla scuola dell’infanzia.

 

 

Niente di difficile e niente che non si possa imparare con un po' di pratica, certo serviranno un po' di tempo e di pazienza da parte degli adulti, perché i migliori risultati vengono sempre quando si dedicano tempo, risorse ed energie ad una certa attività, non si diventa mai bravi per caso.

 

 
Insegnare ai bambini a togliersi le scarpe, la giacca, la felpa o una sciarpa.

 

 

Non tutti, ma molti bambini e bambine, arrivano a scuola e non hanno mai provato a togliersi questi indumenti. Vi sembrerà strano ma è così.

Rimangono immobili ad attendere che qualcuno li aiuti. Questa attività è semplice, presuppone un minimo di allenamento, fateli cominciare a provarci, dando le necessarie indicazioni verbali ed aiutandoli se serve, solo un po'. Vedrete che ben presto faranno da soli.

 

 

Insegnare ai bambini ad abbassare almeno i pantaloni con coulisse o elastico.

 

 

Non parliamo di jeans o salopette, ma dei semplici pantaloni di una tuta. Anche questo può sembrare banale ma non lo è.

Se poi provando e riprovando, riuscissero anche a sollevarli, dopo aver usato la toilette, si sentirebbero certamente più a loro agio.

 

Aitiamoli scegliendo per la scuola abbigliamento e calzature, semplici e comodi e assicurandoci a casa, che i bambini e le bambine siano in grado di gestirli: no a cinture e bretelle, bottoni e chiusure complicati, scarpe che non lasciano libero il movimento della caviglia, difficilissime da infilare e da allacciare. 

 

 

Insegnare ai bambini ad aprire prima e poi chiudere cerniere e moschettoni.

 

 

Quando viene fornita la lista del materiale necessario a scuola, i bambini arrivano con tutto ben in ordine, preparato dai genitori.

 

Purtroppo però spesso non sanno cosa contenga il loro zainetto e neppure a cosa serva il contenuto. Sacchetti di tela che non riescono ad aprire, bavaglie, con elastici o lacci, che non riescono ad infilare, zainetti o astucci con cerniere e moschettoni per loro troppo complicati da gestire o troppo grandi, pesanti, ingombranti.

 

A noi sembrano belli e di qualità ma a loro, se non ci hanno preso prima confidenza, sembrano montagne insuperabili da scalare.

Basta poco: quando scegliete il materiale fatelo pensando alla semplicità e alla comodità e preparate sempre lo zainetto insieme al vostro bambino.

 

Fate anche in modo che possa giocarci, prima di utilizzarlo per andare a scuola, divertendosi ad imparare che aprire e chiudere, sacchetti, cerniere, bottoni, moschettoni, sono azioni quotidiane che richiedono solo un po' di allenamento.

 

 

 Insegnare ai bambini a maneggiare correttamente posate e bicchieri.

 

 

Anche qui è questione di aver avuto le occasioni per mettersi alla prova.

Non tardate ad insegnare loro come usare correttamente tutto ciò che si trova sulla tavola. Spiegate e mostrate con l'esempio, ma lasciateli fare da soli.

In questo modo, sarà più facile anche imparare ad assaggiare e poi gustare, quanto viene offerto loro a scuola, nei loro primi pranzi lontano dalla famiglia.

 

 

Insegnare ai bambini ad aprire un pacchetto di fazzoletti, estrarre e dispiegare un fazzoletto.

 

 

Pulire il naso è un’attività complicata, che richiede una coordinazione, che non tutti i bambini raggiungono alla stessa età. Ben lo sanno i genitori che spesso sono costretti a ricorrere ad aerosol e simili.

Qui però non si parla di soffiare, ma semplicemente di svolgere l’azione di aprire la confezione, stendere ed usare un fazzoletto di carta, per pulire le mani, il naso o altro.

E' un'azione che richiede una buona motricità fine e, credetemi, per loro è difficile ma a scuola può succedere che quando serve, non ci siano un adulto o un compagno pronti ad aiutare, quindi è molto meglio saper fare da soli.

 

 

Cosa fa l'insegnante durante il periodo dell'inserimento?

 

 

Durante il periodo dell'inserimento, l'insegnante per aiutare i bambini e le bambine, stimola i bambini a fare da soli e a cooperare tra loro. 

 

E' chiaro che, a scuola, in ogni momento gli adulti sono presenti, vigilano, aiutano, intervengono, sostengono, incoraggiano, ma come dicevamo, in alcuni momenti è difficile riuscire ad agire su più fronti contemporaneamente.

 

Utilizzare le tempere con venticinque bambini, il momento del pranzo con quattro o cinque piccoli che non mangiano da soli, lavarsi le mani dopo un’attività manipolativa con più bambini che non sono capaci di usare in autonomia acqua e sapone, sono tutte situazioni che si creano quotidianamente a scuola e che comportano per i bambini tempi di attesa talvolta frustranti.  

 

Spesso, troppo spesso, gli adulti non li aiutano in questo, forse per un malinteso senso di accudimento: faccio io per fare più in fretta, faccio io perché non sei capace, faccio io perché è pericoloso, faccio io perché poverino…

 

Se vogliamo aiutarli a stare bene in qualsiasi contesto, oggi ma soprattutto domani, lasciamo che si mettano alla prova e impariamo a dire:

fai tu, tranquillo abbiamo tutto il tempo che serve; fai tu, ti insegno come fare, vedrai è facile imparare; fai tu, non è pericoloso, ci sono io per aiutarti; fai tu, perché puoi farcela da solo.

 

Vedrete la loro gioia, come ogni giorno la vedo io, quando un bambino o una bambina fanno una conquista che, fino a poco prima, sembrava impossibile da raggiungere, e tutti ne gioiscono, i compagni, la maestra e loro per primi.

 

Per altri spunti utili sull'inserimento leggi anche: Inserimento alla scuola dell'infanzia, i si e i no per un sereno passaggio.

Per una riflessione sul fare da soli: Il Circo della Farfalla. Un fil che parla a ciascuno di noi: genitori, educatori, ragazzi.

 

 

                                                                                                                                                                              designed by Freepik

Cristina Vitali
cristina@growinguptogether.blog
Pinterest

© 2024 Maria Cristina Vitali. Tutti i Diritti Riservati.

Powered by GP Informatica

Non sono tanto le cose che possediamo, ad arricchire la nostra vita, quanto le esperienze che condividiamo.

Image