Cosa fare a scuola con i bambini quando fa molto caldo.

Cosa fare a scuola con i bambini quando fa molto caldo.

Sempre più spesso, in questi ultimi anni, il mese di giugno si presenta rovente e mantenere i bambini interessati e coinvolti, sia a casa che a scuola diventa una sfida.

 

 

 

Stare alla scuola dell’infanzia con le alte temperature.

 

 

 

 

La calura estiva, unita alla fatica sostenuta nel corso dell’anno scolastico, rendono il mese di giugno spesso lungo e faticoso sia per gli adulti

che per i bambini e le bambine che vivono l’esperienza della scuola dell’infanzia.

 

Gli altri ordini di scuola sospendono le lezioni all’inizio del mese, mentre i più piccoli frequentano le loro scuole fino alla fatidica data del 30 giugno e

molti di loro proseguono poi con la frequenza ai campi estivi.

 

In questi anni caratterizzati da eventi climatici estremi, le ondate di calore sempre più anticipate nel tempo spesso caratterizzano già abbondantemente i mesi di maggio e giugno.

 

Quello che non si immagina stando all’esterno, è quanta fatica richieda, soprattutto ai più piccini, stare a scuola con il caldo, in edifici spesso non raffrescati e con cortili privi di zone ombreggiate.

 

Come si può facilmente immaginare, il disagio è tanto e riesce ad essere mitigato solo con la proposta di attività che riescano ad essere insieme, interessanti e rinfrescanti.

 

Il refrigerio fa bene infatti al corpo ed in egual misura alla mente: vivere attività troppo arrangiate o momenti di noia prolungati, non aiuta il benessere

per questo motivo, anche in questo periodo fare ai bambini e alle bambine proposte nuove ed interessanti può davvero aiutare.

 

Se ti va, ecco le cinque proposte della nostra ultima settimana di scuola, strutturate cercando di alternare attività all’aperto e attività indoor

per evitare la ripetitività e il conseguente calo di interesse.

 

 

 

 

Esperimento con gocce di colore e olio alla scuola dell’infanzia.

 

 

 

 

Per questa proposta sono necessari i seguenti materiali:

 

 

 

  • piattini o tappi di contenitori in plastica di piccole dimensioni, come quelli dei formaggi spalmabili
  • olio di semi
  • poca acqua colorata con tempera, di tre diversi colori
  • stuzzicadenti
  • sapone per i piatti
  • contagocce

 

 

Io ho utilizzato un piattino per ogni bambino, ma la proposta può essere fatta anche servendosi di contenitori più grandi, da condividere tra più bambini.

 

L’attività comincia con la preparazione dei piattini che vanno unti con un sottile strato di olio.

 

Su questa base precedentemente preparata, i bambini e le bambine lasceranno cadere le gocce di acqua colorata, utilizzando i contagocce

questa azione va fatta con calma e cercando di mantenere le gocce dei diversi colori separate e distanziate.

 

 

 

piattino con olio e gocce di acqua colorata

 

 

 

 

 

Una volta fatto questo con delicatezza, i bambini si serviranno degli stuzzicadenti, leggermente intinti nel sapone per i piatti, per toccare le gocce di colore e vedranno compiersi una piccola magia: le gocce cominceranno a rompersi e a mescolarsi, creando effetti stupefacenti.

 

 

 

gocce colorate rotte con uno stuzzicadenti intinto nel sapone

 

 

 

 

 

Terminato l’esperimento, il liquido rimasto può essere utilizzato per dipingere, servendosi di bastoncini cotonati, per scoprire l’effetto lasciato dall’olio sui fogli di carta.

 

 

 

 

Travasi Montessori con acqua, arricchiti da sacchetti e materiali diversi.

 

 

 

 

Con la calura niente di meglio di un’attività piacevole come i travasi Montessori con acqua, preziosi per rinfrescare il corpo e le idee.

 

Per svolgere questo tipo di attività ritengo sia importante l’organizzazione dello spazio e dei materiali.

 

Lavorare in modo strutturato, aiuta i bambini e le bambine a non disperdersi nella confusione e negli inevitabili pasticci e permette di manipolare

godendo del piacere offerto dall’acqua ma mantenendosi però, allo stesso tempo, focalizzati su un determinato compito.

 

Nella mia esperienza di insegnante ho avuto modo di scoprire quanto questo aspetto sia significativo, dal primo all’ultimo giorno di scuola infatti

i bambini e le bambine sono coinvolti e attivi e la mancata offerta di compiti di valore, sminuisce il piacere di apprendere e rende le giornate più lunghe e faticose.

 

Travasi montessoriani quindi, ma proposti ogni giorno con variazioni sul tema, con integrazioni di nuovi strumenti e materiali di tutti i tipi, per tenere alta la voglia di sperimentare e imparare.

 

Partendo dai contenitori: si possono utilizzare tutti quelli disponibili, dai più capienti a quelli di modeste dimensioni, lo stesso vale per gli strumenti e i materiali.

 

Nella mia proposta di oggi, ho scelto di utilizzare più vaschette di piccole dimensioni, appoggiate su un piano rialzato

che offrono il vantaggio di poter suddividere diversi materiali in modo semplice e chiaro.

 

 

 

acqua con piccoli fiori cuori e farfalle di plastica blu

 

 

 

 

 

Ai bambini e alle bambine ho proposto di provare tutte le vaschette, ruotando liberamente e agendo con sacchetti di plastica per travasare.

 

 

 

sacchetto in plastica trasparente con oggetti e acqua

 

 

 

 

I sacchetti piacciono molto, perché sono impegnativi e sfidanti e regalano mille modi diversi di contenere, spremere, ruotare sotto-sopra, scolare, svuotare, strizzare, scoppiare, rompere.

 

Impegnano i bambini e li rilassano in vero stile montessoriano.

 

Certo alla fine della sessione i materiali nelle vaschette erano tutti mescolati e confusi, ma i bambini e le bambine erano tutti soddisfatti e contenti.

 

 

 

 

Attività grafica e manipolativa, con colore e acqua su carta assorbente.

 

 

 

 

Questa proposta è piacevolmente tranquilla, offre la possibilità di prendersi il proprio tempo e di fare le cose secondo il proprio ritmo ed interesse:

i bambini e le bambine più piccoli l’hanno vissuta in modo semplice, mentre i più grandi si sono lanciati in produzioni grafiche coloratissime e complesse.

 

 

 

Il materiale necessario è:

  • un rotolo di carta casa assorbente, di quelli bianchi con decori in rilievo
  • pennarelli
  • contagocce
  • acqua

 

 

 

Come primo passaggio ho proposto ai bambini e alle bambine di servirsi dei pennarelli per colorare liberamente il foglio di carta casa, seguendo la trama in bassorilievo:

ad ogni buchino doveva corrispondere un puntino colorato.

 

 

 

carta casa con puntini multicolore

 

 

 

 

 

La cosa ha coinvolto e impegnato i più grandi, per un tempo prolungato, permettendomi, nel frattempo, di seguire i più piccoli con il passaggio successivo.

 

Una volta preparato sul foglio di carta casa una trama di colore adeguata, si procede versando con il contagocce, in modo preciso e spostandosi sul disegno, piccole gocce d’acqua.

 

L’operazione richiede: attenzione, concentrazione, coordinazione oculo-manuale e curiosità.

 

 

 

 

coloritura puntini carta bagnata con acqua

 

 

 

 

L’acqua infatti, bagnando il foglio, evidenzia i colori, li trasforma e li rende sfumati, evidenziando il principio della capillarità e rendendo il passaggio interessante.

 

In aggiunta, una volta terminato di versare le gocce con il contagocce, ho sovrapposto al primo, un secondo foglio di carta casa pulito e

ho chiesto ai bambini di giocare con il ditino a toccare il foglio, creando un effetto di assorbimento e di passaggio del colore da un foglio all’altro.

 

 

 

colore acqua carta bagnata

 

 

 

 

 

Attività di ritaglio e costruzione di un canale con bottiglie di plastica.

 

 

 

 

Alla ricerca di un nuovo materiale da proporre ai bambini, ho pensato di costruire insieme a loro un canale per riempire la vasca e con cui solitamente svolgiamo i travasi montessoriani

servendoci di bottiglie di plastica riciclate in modo creativo.

 

 

 

Il materiale necessario è:

  • una bottiglia di plastica da mezzo litro per ogni bambino
  • forbici
  • fustellatrice
  • nastro plastificato

 

 

La prima parte del lavoro è consistita nel tagliare le bottiglie, privandole del collo e del fondo, dividendole poi in due metà, nel senso della lunghezza.

 

I bambini vanno aiutati a lavorare in sicurezza: il taglio iniziale deve essere fatto dall’adulto, per consentire loro di proseguire poi nel ritaglio, senza rischiare di farsi male.

 

Tagliare la plastica è comunque un’attività insolita, che per qualcuno risulta difficile, ma il proporla aiuta a sperimentarsi nella difficoltà e nella capacità di superare gli ostacoli

ed in fine di sviluppare la resilienza: niente rende i bambini soddisfatti e felici come il riuscire a fare qualcosa che prima li metteva in difficoltà.

 

Una volta pronte tutte le parti di bottiglia, inizia il lavoro di foratura e di collegamento dei vari pezzi attraverso l’utilizzo della foratrice e del nastro.

 

 

 

rubinetto acqua canale

 

 

 

 

 

Questa attività richiede tempo e pazienza, i bambini desiderano mettersi alla prova nel tentativo di aiutare ma fondamentalmente, questa parte del lavoro

richiede la presenza e l’intervento dell’adulto.

 

Una volta pronto il tutto, assemblato il canale, l’attività può proseguire all’esterno con l’utilizzo del canale per trasportare l’acqua dal rubinetto alla vasca o, semplicemente per giocare e travasare.

 

Mettendo alla prova il nostro canale, abbiamo scoperto tutte le falle (molto divertenti per giocare) e i diversi problemi derivanti dalla sua struttura un po' approssimativa.

 

 

 

 

 

Ma com’è nel nostro stile, la difficoltà non ci ha dissuaso ma piuttosto, convinto che avremmo potuto fare meglio, così è nata l’attività del giorno seguente.

 

 

 

 

Costruzione di una pista/scivolo, da usare per giocare con e senza acqua.

 

 

 

 

Come il giorno precedente ci siamo serviti di bottiglie di plastica di recupero, ma questa volta di dimensioni più grandi, dandoci l’obiettivo di costruire un canale che potesse essere utilizzabile sia per i travasi montessoriani con acqua, sia all’asciutto, come pista per macchinine e piccoli giochi.

 

 

 

Materiali necessari:

  • bottiglie di plastica da un litro e mezzo
  • foratrice/fustellatrice
  • forbici
  • nastro plastificato

 

 

Il procedimento questa volta ci ha visti impegnati nel ritaglio delle parti più larghe delle bottiglie, sempre con le forbici e avendo l’accortezza

di partire sui tagli precedentemente impostati dall’insegnate.

 

 

 

cilindri di plastica ottenuti da bottiglie riciclate

 

 

 

 

Una volta pronti tutti i cilindri di plastica ritagliati, siamo passati al loro assemblaggio: mi sono lasciata aiutare dai bambini e dalle bambine che desideravano provare a bucare o a legare il nastro, ma anche qui è stata necessaria una buona dose di lavoro manuale, per forare tutte le bottiglie e assemblarle in modo che andassero a comporre una sorta di tubo mobile.

 

Con un nastro l’ho legato ad un supporto e subito i bambini più piccoli sono venuti a sperimentare il suo utilizzo come pista per le macchinine.

 

 

 

 

tunnel per macchinine costruito con sezioni di bottiglie di plastica

 

 

 

 

Il tubo così assemblato, in realtà risulta instabile e spesso si scompone, ma anche questo fa parte del gioco di fare, provare, correggere, modificare

scomporre e ricomporre, costruendo e costruendosi.

 

Per il momento non ne abbiamo avuto il tempo, ma nei prossimi giorni, ci ripromettiamo di utilizzarlo all’aperto

per giocare con l’acqua e già sappiamo che questo gioco sarà divertente e rinfrescante.

 

 

 

Se questo articolo ti è piaciuto puoi condividerlo e leggere anche: Giocare con l'acqua in cinque modi divertenti.

 

 

 

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Cristina Vitali
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