Circle time a scuola, come renderlo inclusivo e coordinarlo senza fatica.

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Il cerchio della conversazione è il momento centrale di molte attività che si svolgono a scuola, ma senza un'attenta regia può trasformarsi in qualcosa di molto faticoso. Cinque piccoli trucchi possono aiutarci ad evitare che questo accada.

 

Il Circle time aiuta a migliorare la capacità di ascolto.

 

Sappiamo bene per esperienza che spesso neppure gli adulti hanno la capacità di ascoltare e di attendere il proprio turno per parlare, figuriamoci cosa può succedere all’interno di un gruppo di bambini che va dai due anni e mezzo ai sei anni di età.

C’è chi si distrae, chi non possiede ancora un linguaggio comprensibile, chi avrebbe molto da dire ma è timido, chi non è timido ma non ha argomenti, insomma il cerchio della conversazione ad un adulto estraneo potrebbe sembrare qualcosa impossibile da realizzare, ma credetemi, non è così.

L’insegnante, in questa come in altre situazioni, deve sapersi destreggiare come un equilibrista e per farlo sono utili poche semplici regole che condivido con voi:

 

 

Semplici regole condivise che facilitano il Circle time.

 

Si parla uno alla volta.

 

I miei interventi possono avere lo stesso valore di quelli dei bambini ma nessuno può prendere la parola se un compagno o l’insegnante stanno già parlando.

Ottenere questo risultato è difficile, soprattutto all’inizio, quando siamo inesperti o quando iniziamo a lavorare ex novo con un gruppo. Per ottenere i primi risultati servono mesi, se non anni, di lavoro ma è il presupposto necessario per impostare qualsiasi conversazione.

 

Si ascolta in silenzio mentre gli altri parlano.

 

Altra impresa titanica che richiede all’adulto una certa fatica nel coordinamento del gruppo.

Per farcela dobbiamo sapere esattamente dove vogliamo arrivare con la conversazione e tenere ben saldo il pallino della questione, riducendo il più possibile gli interventi non pertinenti e dando invece valore a quelli che aiutano il gruppo a riflettere sul tema in questione.

 

Si interviene nella discussione in modo pertinente.

 

Durante le conversazioni ci sarà sempre qualcuno che vorrà raccontare qualcosa che gli sta a cuore, ma che non ha nessun nesso con quanto è in discussione.

Vi faranno sorridere per quanto sono teneri ma in pochi attimi, questi interventi, possono portare l’intero gruppo alla deriva. L’abilità dell’insegnante deve essere quella di destreggiarsi, mediando gli interventi in modo abile e soprattutto rapido, per non disperdere l’attenzione dei bambini.

 

Tutti possono dire la loro nel momento della conversazione.,

 

Chiunque può intervenire ed ogni riflessione ha un valore importante perché rappresenta il bambino o la bambina che ha deciso di condividerla.

Se saremo capaci di ascoltare e dare spazio davvero a tutti, ognuno un po' alla volta si sentirà libero di esprimersi per ciò che è. I bambini capiscono da soli che nel gruppo qualcuno è più autorevole e dice cose più interessanti, il nostro compito è permettere ad ognuno di sentirsi a proprio agio e dunque libero di poter portare il proprio contributo.

 

L’ultima parola spetta all'insegnante.

 

Ovvero l’autorevolezza deve caratterizzarci in modo importante. Non perché siamo adulti e dunque la nostra voce pesa di più, ma perché davvero la nostra parola ha un peso decisivo.

Il nostro contributo deve essere il più possibile interessante, curioso, stupefacente, divertente, deve aggiungere qualcosa di nuovo a quanto i bambini e le bambine già conoscono. Se poi saremo capaci di esprimerlo in modo coinvolgente, servendoci cioè di un modo di comunicare che li catturi, avremo fatto centro.

 

Le competenze, anche quelle di gruppo, spesso richiedono anni per essere costruite.

All’inizio non è per nulla semplice, ma vale la pena di insistere, perchè quando vedremo i primi risultati, proveremo una grande soddisfazione.

L’importante è lavorare nella giusta direzione ed avere la pazienza di piantare e di attendere che cresca, il seme prezioso del dialogo.

 

Puoi trovare numerosi spunti visivi sul mio profilo Pinterest e ulteriori approfondimenti sulla conduzione del gruppo in Circle time: aiutare i bambini a dare un nome alle emozioni.

 

 

                                                                                                                                                                               Designed by Freepik

 

Cristina Vitali
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