Come insegnare i colori primari ai bambini della scuola dell’infanzia.

Come insegnare i colori primari ai bambini della scuola dell’infanzia.

Far vivere esperienze divertenti è sempre il modo migliore per introdurre ai bambini qualsiasi proposta.

 

Come presentare i colori alla scuola dell’infanzia.

 

 

 

Per presentare i colori ai bambini e alle bambine della scuola dell’infanzia, un buon punto di partenza è pre-valutare quali conoscenze siano già in loro possesso.

Per questo, anche per quanto riguarda il mondo dei colori, è utile cominciare l’esperienza con una conversazione guidata o un brain storming, in cui i bimbi possano liberamente condividere tutte le loro idee e conoscenze.

Dopo questo importante passaggio, andiamo a spigare quello che faremo e come intendiamo procedere, con quali strumenti e con quali, poche e semplici regole.

Questo aiuta i bambini e le bambine a muoversi dentro un perimetro di sicurezza: sanno cosa fare e come è meglio farlo, sanno cosa possono sperimentare e cosa devono evitare per vivere un’esperienza gratificante.

Il modo migliore per presentare i colori ai bambini, non solo della scuola dell’infanzia ma anche a bambini più piccoli, è farlo attraverso attività basate totalmente su esperienze manipolative e senso percettive, sullo sperimentare e successivamente, sul descrivere le azioni e le sensazioni provate, come quella che presenterò di seguito.

 

 

 

Attività sui colori primari alla scuola dell’infanzia.

 

 

 

I colori primari sono per i bambini una fonte inesauribile di stimoli e di scoperte. Sono pochi semplici ingredienti che sanno dare vita a infinite variazioni e sfumature e che i bambini sperimentano per il puro piacere di farlo.

Per le attività sui colori alla scuola dell’infanzia non utilizzo schede operative precostituite, proprio per lasciare che i bimbi possano gestire spazio, materiali, creatività e movimento, in autonomia e liberi di sperimentare.

Quando offriremo queste attività sui colori primari alla nostra sezione di scuola dell’infanzia, vedere il piacere con cui accoglieranno le proposte, lo stupore che nascerà dal creare una mescolanza, l’insistenza con cui chiederanno di ripetere un’attività già provata, ci farà capire di essere sulla strada giusta.

Questa U.D.A sui colori primari può essere arricchita e prolungata nel tempo. Io l’ho proposta nell’arco di due settimane svolgendo alcune di queste attività più di una volta, perché i bambini potessero ripetere quello che li aveva divertiti e finché non fossero loro stessi a ritenerle esaurite.

 

 

 

U.D.A. sui colori da sperimentare alla scuola dell’infanzia:

 

 

 

Mescolanze di colore e assorbimento, con acqua colorata.

 

 

Per questa attività servono tempere, bicchieri trasparenti, acqua e carta assorbente, tipo carta casa.

 

 

  1. Per far comprendere ai bambini come i colori riescano a mescolarsi, preparo tre bicchieri trasparenti: nel primo inserisco il colore giallo, nel secondo nulla e nel terzo il colore blu, fatto questo diluisco i colori con acqua e mescolo, l’acqua si colorerà catturando immediatamente l’attenzione dei bimbi.
  2. Successivamente andrò a creare due rotoli stretti, utilizzando per ciascuno un foglio di carta casa e li inserirò nei due bicchieri con il colore, facendo convergere le due estremità asciutte, nel bicchiere vuoto, istantaneamente, grazie al principio di assorbimento, l’acqua salirà inzuppando di colore la carta e rendendo evidente il processo che sta avvenendo.
  3. Attendendo per il tempo necessario, si potrà osservare come l’acqua colorata passi da un bicchiere all’altro attraverso la carta e come, scendendo nel bicchiere vuoto, vada a creare la mescolanza di colore che darà vita al verde.
  4. Vale la pena di ascoltare le considerazioni dei bambini e di accogliere le loro domande e ipotesi, formulando poi, insieme, le dovute considerazioni.
  5. I contenitori possono essere conservati per osservare l’esperimento anche il giorno seguente.

 

 

Mescolanze di colore su cellophane.

 

 

Per questa attività servono fogli di cellophane trasparente, tempere, pennelli e fogli di carta.

 

 

  1. Dopo aver fatto sedere i bambini, stendere sui tavoli un foglio di cellophane trasparente e lasciare che famigliarizzino con questo materiale per loro inusuale. Aspettare che abbiano preso confidenza e poi passare e davanti ad ogni bambino lasciar cadere qualche goccia di colore a tempera, chiedendo di osservare senza toccare.
  2. Fornire i pennelli e permettere ai bambini di giocare con il primo colore, chiedendo di utilizzare solo lo spazio davanti a loro, senza invadere quello dei compagni vicini.
  3. Solo dopo un buon momento, ripassare lasciando cadere sopra il colore già utilizzato, qualche goccia del secondo colore, istantaneamente i bambini vedranno nascere la mescolanza e questa azione concreta li aiuterà a memorizzare e a consolidare quanto scoperto.
  4. Si può procedere con più colori e ogni volta lo stupore sarà lo stesso, mentre le sfumature che si creeranno saranno infinite, diverse per ogni bambino. Riproporre l’attività a distanza di giorni, permetterà ai bambini di rievocare quanto vissuto e di sperimentare nuove modalità di utilizzo dei materiali.
  5. Una volta conclusa la sperimentazione, si può fornire un foglio bianco, ad ogni bambino e chiedere di posarlo con delicatezza sul proprio prodotto, vedere la stampa che ne nascerà, gratificherà i bambini e ci aiuterà a documentare l’esperienza.
  6. L’ultimo passaggio sarà quello di piegare il foglio di cellophane in due e lasciare che i bambini lo manipolino, scoprendo cosa fa il colore intrappolato tra i due lembi del foglio di plastica. Questa manipolazione li diverte molto perché i colori si mescolano ulteriormente e perché, ben presto, scoprono che è possibile far comparire disegni, tracciando con il dito linee sulla plastica.

 

 

Mescolanze di colore con tempera e sacchetti ermetici.

 

 

Per questa attività servono: sacchetti ermetici per la conservazione di alimenti, quelli con la chiusura a cerniera e una buona quantità di tempere dei colori prescelti.

 

 

  1. Preparare insieme ai bambini un sacchetto ermetico per ciascuno. Ad ogni bambino sarà lasciata la libertà di scegliere due colori primari da inserire nel sacchetto, ma sarà l’insegnante a svolgere questa delicata operazione e a chiudere i sacchetti nel modo più sicuro. Una volta pronti, i sacchetti saranno posati sui tavoli e ogni bambino prenderà posto per svolgere l’attività.
  2. I bambini cominceranno a manipolare il sacchetto, facendo sì che i colori si mescolino e cominci lentamente a nascere il nuovo colore. Per svolgere questa attività, serve una buona quantità di tempera ma l’effetto per i bambini è gratificante e sorprendente. La manipolazione si protrarrà a lungo e il sacchetto rimarrà disponibile per più sedute e potrà poi essere portato a casa.
  3. Ai bambini e alle bambine più grandi potrà essere proposta anche un’attività di pregrafismo, utilizzando il sacchetto come lavagna su cui scrivere le letterine dell’alfabeto, usando il ditino.

 

 

Mescolanze di colori primari con travasi montessoriani.

 

 

Per questa attività servono un vassoio e due bicchieri trasparenti per ciascun bambino, tempere e contenitori in cui miscelare i colori, che i bambini possano gestire ma che comportino qualche difficoltà di utilizzo, come quelli che necessitano di essere spremuti, tipo quelli utilizzati per il miele o per il chetchup.

 

 

  1. Far sedere i bambini e fornire ad ognuno due bicchieri trasparenti posati su un vassoio. Chiarire che, come sempre per i travasi montessoriani, l’acqua non dovrà cadere fuori dai contenitori di travaso e che se questo dovesse succedere dovranno provvedere ad asciugare la loro postazione di lavoro con la spugnetta e che una volta finita la loro acqua, rimarranno senza. Queste regole di ingaggio servono a far sì che i bambini si focalizzino con attenzione sul processo, senza disperdere materiali ed energie procedendo in modo scomposto.
  2. Passare e versare in uno dei due bicchieri una buona quantità di acqua, lasciare poi che i bambini e le bambine possano travasare tranquillamente, per tutto il tempo che sarà necessario. Lasciare un tempo congruo tra un passaggio e l’altro è molto importante, perché la curiosità dei bambini e il loro desiderio di sperimentare cose che a noi paiono scontate, meritano di essere tenuti al centro dell’attività. Solo quando vedrete che l’interesse è esaurito, potrete procedere con il successivo passaggio, questo risparmierà a voi continui richiami e lascerà ai bambini la possibilità di sperimentare in autonomia.
  3. Passare con il primo colore e depositarne un po' nel bicchiere vuoto, davanti ai bambini. Appena andranno a travasare l’acqua, si creerà la magia del colore e questo sarà sufficiente a far rinascere l’interesse e la gratificazione nel compiere l’azione del travasare.
  4. Passare con il secondo colore e versarlo sempre nel bicchiere vuoto, anche ora, quando i bambini procederanno con l’acqua, si creerà la magia del colore e con i loro occhi vedranno nascere la mescolanza. Il processo è semplice ma i bambini amano ripetere e consolidare tutte queste azioni perché manipolare acqua e colore li coinvolge, li diverte, li sfida.
  5. In una successiva sessione di lavoro si può ripetere la stessa attività offrendo ai bambini la possibilità di spremere il colore in autonomia dai contenitori per salse. Questi contenitori sono di piccole dimensioni e facilmente maneggiabili ma sono anche difficili da gestire perché richiedono una buona manualità e la capacità di saper dosare la forza necessaria per far uscire il materiale, quindi impegnano i bambini in una cosa nuova e interessante.

 Solo pochi bambini faticano a gestire i materiali nel modo richiesto, generalmente pochissima acqua viene versata e alla fine, al termine dell’attività quando i giochi ormai sono fatti, lascio che liberamente giochino con il tutto. Anche questo passaggio è importante perché consente di lasciare libero chi ha esaurito l’interesse e di lasciare che chi invece è coinvolto, possa proseguire ancora un po' con la manipolazione.

Una variante di questa attività può essere proposta utilizzando anziché le tempere, pezzi di carta velina immersi in acqua che perdono il loro colore e danno vita a sfumature molto accese, che mescolandosi stupiscono e divertono i bambini e le bambine.

 

 

 

Mescolanze di colore sopra e sotto un telo di plastica.

 

 

Per questa attività servono tempere, pennelli, fogli di carta, nastro carta adesivo e sacchetti trasparenti per immondizia, di grandi dimensioni.

 

 

  1. Preparare il set di lavoro creando postazioni in cui possano lavorare 4/5 bambini per volta. Distanziare due tavoli e stendere tra di essi il foglio di plastica tenendolo steso utilizzando il nastro adesivo di carta. Da un sacco tagliato a metà si ricavano due teli, la consistenza leggerà della plastica aiuterà i bambini a dosare la forza con attenzione.
  2. I bambini verranno posizionati in coppie, a turno, due lavoreranno sotto il telo sospeso e due lavoreranno sopra.
  3. L’insegnate passa e versa sulla plastica una certa quantità di colore. Lavorare su una superficie morbidamente sospesa è un’esperienza nuova, che richiede di mettere in gioco nuove competenze. I bambini cominceranno a lavorare con il pennello liberamente, mentre i compagni sotto avranno la possibilità di osservare il mondo da una prospettiva nuova e di scoprire come la luce e il colore siano completamente diversi, visti da quella posizione.
  4. Dopo un tempo congruo, l’insegnante passa e versa il secondo colore e poi, volendo, il terzo, magari intercambiando la posizione dei bambini, così che tutti possano provare tutto. Capita che i bambini scoprano che la manina di chi sta sotto può seguire il movimento del compagno con il pennello, questa azione è non solo molto piacevole ma favorisce anche l’attenzione, il coinvolgimento, l’interazione e la coordinazione.

 

 

Sperimentando tutte queste attività, scoprirete insieme ai bambini nuove variazioni sul tema e traccerete nuove strade per giocare con il colore. L’unica controindicazione è che vi verrà chiesto più e più volte, con insistenza, di ripetere una o l’altra attività.

Cristina Vitali
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