Come aiutare i bambini a non averne paura degli errori.

bambini errori scuola divertimento

Molti bambini mostrano una tendenza al perfezionismo, tanto più stupefacente, perché già spiccata in tenera età. Come fare per aiutare questi bambini e bambine a non temere gli errori?

 

Molti di noi sanno bene cosa significhi essere perfezionisti e quanto costi, in termini emotivi, spostare l’asticella delle proprie aspettative così in alto, gli errori però sembrano spaventare un pò tutti e quindi cosa fare per ridurre l'ansia da prestazione, da voto o da idea di perfezione?

 

Perchè si cerca la perfezione.

 

Forse ne conoscete anche voi… A scuola basta osservarli per scoprire che sono quei bambini e quelle bambine che amano fare le cose al meglio delle loro possibilità, quelli che non aspettano che sia tu a chiedere, ma che comprendono ed eseguono le consegne velocemente e senza apparentemente sforzarsi.

Sono quelli che sanno aiutare i compagni e che sono persino capaci di divertirsi nei processi di apprendimento. Spesso però, proprio da questi bambini, l’errore viene vissuto come un’esperienza dolorosa, sminuente, che vorrebbero rimuovere dal loro percorso e che vivono come una sconfitta personale, che sembra diminuire il loro valore.

 

La ricerca della perfezione purtroppo è destinata ad essere frustrata e diviene, per chi la pratica, a sua volta frustrante. Per questo stesso motivo è così importante esercitare la possibilità di sbagliare, come un vero e proprio processo di apprendimento ed insegnare anche ai nostri bambini, che dall'errore si può imparare e che l'apprendimento è un processo in divenire.

 

 

Come si sviluppa la consapevolezza.

 

 

Quando un bambino o una bambina sono capaci e competenti ma non sembrano esserne consapevoli, vanno aiutati a guardare con chiarezza il proprio valore.

Come persona che lavora con giovani menti in crescita, ho imparato a dare valore alla consapevolezza, insegnando ai bambini a valutare i propri processi di apprendimento.

 

A scuola per esempio, quando devo introdurre un nuovo argomento, nel cerchio della conversazione, aiuto i bambini a raccontare le tante cose che già sanno sul tema che andremo a trattare, svolgo cioè insieme ai bambini una pre-valutazione. Questo confronto li aiuta e mi aiuta, a comprendere quanto siano già approfondite le loro conoscenze e su cosa invece sia bene lavorare, per costruire un apprendimento più efficace.

 

Al termine delle attività si procede con una nuova verifica, fatta dai bambini, che viene svolta osservando i loro prodotti e riflettendo sul margine di miglioramento che si è messo in atto lavorando insieme. Dove ero ieri? Come ho ascoltato, disegnato, colorato? e oggi dove sono? I bambini di solito sono molto consapevoli e sinceri, compiaciuti se sono progrediti. 

La consapevolezza si sviluppa in questo modo cioè aiutando i bambini e le bambine a riflettere sul percorso che stanno vivendo e su dove, come e perchè stanno andando in una certa direzione.

Questo modo di procedere le rende più consapevoli e li aiuterà in futuro a leggere valore dei loro apprendimenti, non in base ai voti ricevuti, ma piuttosto in funzione del lavoro svolto e dei progressi compiuti.

 

Nel corso di una di queste verifiche, per noi ormai abituali, Giulia (nome di fantasia), la bambina più competente di quel gruppo, ha constatato di aver svolto l’attività in una modalità per lei non soddisfacente e al termine, con discrezione, mi ha chiesto di poter rimuovere quella tavola, per mantenere lo standard del suo lavoro ad un livello che la facesse sentire bene.

 

 

Perchè è importante imparare dagli errori.

 

 

Il nostro mantra in classe è sbagliando si impara, semplificato dai bambini in vero maestra che chi sbaglia impara? Ma è proprio vero? Si! Si! Assolutamente Si!!!

Imparare dagli errori è importante perchè gni volta che facciamo nostra questa verità e diamo a noi stessi la possibilità di accettare l'errore, comprendiamo di essere in un processo.

Chi sta fermo e non fa, per pigrizia o peggio per paura di sbagliare, pone un limite terribile alla propria esperienza e perde tutte quelle occasioni di miglioramento e di crescita che accettare l’errore ci offre.

 

A Giulia ho chiesto di condividere con i suoi genitori, come se fosse stato un trofeo, quel lavoro svolto con impegno ma dal risultato incerto, perché proprio grazie a quello, loro sarebbero stati in grado di comprendere meglio il suo percorso e i suoi miglioramenti.

 

Aiutare i bambini ad imparare dagli errori significa far sentire loro che li stimiamo anche per il solo fatto di averci provato, lodarli per essersi, per così dire, sporcati le mani mettendole in pasta, lasciarli provare e riprovare, sapendo che i tentativi, le prove e gli errori, fanno parte del gioco, sono punti cardine della crescita.

 

Questi atteggiamenti degli adulti, favoriscono quel percepirsi dentro un percorso in divenire, condiviso con compagni di scuola ed insegnanti.

 

E un percorso può essere avvertito come positivo soltanto se lo si percepisce come qualcosa di vivo e su cui ogni singolo può incidere portando il proprio contributo, secondo le proprie capacità di partenza che, contrariamente a quanto comunemente si pensa, non sono uguali per tutti.

 

 

Perchè sono importanti i voti.

 

 

I voti che gli insegnanti attribuiscono, sono importanti perchè costituiscono un ritorno, un feedback ma educando i bambini ad autovalutarsi, facciamo un passo in più, li aiutiamo a diventare consapevoli e a costruire l'abitudine di guardare il lavoro scolastico come un'occasione di crescita e cambiamento. 

 

Alunni consapevoli, capaci di comprendere dove si trovano esattamente nel loro percorso, non hanno bisogno del voto degli insegnanti, non fanno carte false per ottenere un determinato punteggio, magari in modo scorretto o copiando, un voto basso non li abbatte perché sanno che da uno scivolone ci si rialza.

E ancora che se qualcosa non ha funzionato, per riprendere il percorso in modo più deciso, ci si può anche fermare per rivalutare cosa sia andato storto.

 

Se come dicevamo ognuno ha un diverso punto di partenza, sapendo qual è il loro, i bambini sapranno riconoscere quanta strada hanno fatto e quanta onesta fatica questa ha richiesto loro.

 

Per fare questo percorso, ovviamente è necessario avere accanto adulti altrettanto consapevoli, incoraggianti, sereni, positivi, che non vanno in ansia davanti ad un brutto voto, perché sanno che i voti non dicono affatto qual è il vero valore di una persona.

 

Lasciamoci sfidare dunque fin da subito anche se siamo genitori di bambini piccoli ad:

 

Accompagnare i bambini e non sostituirsi loro.

 

Osservarli da vicino ma lasciandoli fare. Fare sentire il nostro appoggio senza intervenire nel concreto di quello che è il loro lavoro.

 

Dare fiducia a piene mani aiutandoli a fare, fare, fare il più possibile da soli.

 

Questo li aiuterà, fin da molto piccoli, a scoprire in cosa sono bravi ed in cosa invece possono crescere.

 

Aiutarli a provare più esperienze possibili, anche quelle scomode o in cui potrebbero faticare o fallire.

 

Farlo li aiuterà a sviluppare una muscolatura emotiva, cognitiva, relazionale di tutto rispetto.

 

Invitare i bambini a trovare spazi e momenti di riflessione, in cui farsi domande sul proprio percorso studiandolo in tranquillità.

 

Ricordi quanto detto sul momento del cerchio della conversazione in classe? Aiutarli in questo è importante e magari può essere più facile farlo, silenziando in alcuni momenti, tv, telefoni e tablet, non solo i loro ovviamente ma anche i nostri.

 

Gioire e celebrare tutti i successi piccoli e grandi dei nostri bambini, sapendo che nulla è scontato.

 

Un sei, per essere ottenuto, può aver richiesto uno sforzo maggiore del dieci di un altro studente; ciò che conta è che il tratto di strada percorso per arrivarci, sia stato per noi significativo. E per finire perché non uscire a mangiare un panino insieme anche dopo un 2 e mezzo in chimica? Che ne dite?

 

Sono consapevole che alcuni di questi passaggi costituiscono una grande sfida per gli adulti.

 

Lasciare che provino e sbaglino, non è facile, serve un’enorme fiducia nelle loro e nelle nostre possibilità.

 

Ma come spesso accade, è proprio la fiducia che li rende più sicuri dei propri mezzi e li aiuta ad arrivare dove non avrebbero mai creduto di poter arrivare.

 

 

 

 

                                                                                                                                                                              Designed by Freepik

Cristina Vitali
cristina@growinguptogether.blog
Pinterest

© 2024 Maria Cristina Vitali. Tutti i Diritti Riservati.

Powered by GP Informatica

Non sono tanto le cose che possediamo, ad arricchire la nostra vita, quanto le esperienze che condividiamo.

Image